Descrizione:
Il nome della strada deriva da quello del viceré spagnolo Ramiro Felipe Núñez de Guzmán, duca di Medina de las Torres, che fece risistemare la zona.
La sua forma irregolare, specie nella parte terminale sud, la fa sembrare un largo più che una strada. Infatti in epoca angioina era denominata Largo delle Corregge, perché adibita a luogo per lo svolgimento di tornei (le corregge erano le bardature che si applicavano ai cavalli) all’esterno delle mura medievali. Difatti presso la parte settentrionale del largo si apriva la porta Petruccia, risalente allo stesso periodo angioino e che portava tramite il largo al vicinissimo Castel Nuovo. Un primo importante sviluppo urbanistico avviene con l’inclusione del territorio di Santa Marta nella cerchia muraria da parte degli aragonesi.
Le modifiche urbanistiche, che saranno costanti di questi luoghi, continuano nel XVI secolo, quando si decide di allargare i bastioni del castello. Il risultato fu un notevole innalzamento del suolo che causò l’isolamento della chiesa dell’Incoronata, uno degli edifici più antichi della strada, ancora ammirabile sebbene da un dislivello di circa due metri.
Tra il Seicento e il Settecento si innalzano le chiese e i palazzi che ancora sorgono lungo la strada. In questo periodo, più precisamente verso la metà del XVII secolo c’è l’intervento del duca di Medina che risistemò la strada con il posizionamento della fontana del Nettuno (oggi situata a Piazza Municipio), ragion per cui la strada fu chiamata Medina.
Tra i due periodi di rivoluzione urbanistica c’è ovviamente la seconda guerra mondiale che ha testimoniato la sua violenza distruttrice anche in via Medina, ferita dai bombardamenti dell’aprile 1943 essendo stati duramente colpiti in particolare il palazzo Fondi, la chiesa di San Diego e l’hotel Isotta & Genève. Ciò che rimaneva di quest’ultimo verrà poi abbattuto definitivamente negli anni cinquanta.
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