Descrizione:
Via Mezzocannone è una strada di Napoli che, nel quartiere Porto, collega Piazzetta Nilo e Piazza San Domenico Maggiore a Corso Umberto I. È lunga circa 450 m. Il nome risale ad una fontana situata a circa la metà della sua lunghezza (nei pressi di via sedili di porto), fatta costruire nel secolo XV dal Re di Napoli e duca di Calabria Alfonso II. Un’altra etimologia fa risalire il nome ad un’unità di misura della portata d’acqua della fontana. All’epoca erano in uso come unità di misura della portata d’acqua la canna e il cannone, e la fontana aveva appunto la portata di mezzo cannone. Prima del Risanamento, la strada, all’epoca molto più stretta, era popolata di tintori, che, lavorando nelle loro botteghe, lasciavano colare verso il fondo della via le loro miscele, rendendola impraticabile. Salvatore Di Giacomo definì il “budello di Mezzocannone” “un lurido intestino napoletano”. Già in epoca angioina, inoltre, intorno alla strada erano sorti innumerevoli palazzi nobiliari, circondati da giardini e fontane. In particolare, sul lato destro della strada, all’inizio della Rampe della Chiesa di San Giovanni Maggiore (tuttora esistente) sorgeva il Palazzo di Fabrizio Colonna, risalente al XV secolo. In seguito al Risanamento la strada fu ampliata per collegare il decumano inferiore (e dunque tutta la zona alta della città) con le aree di bonifica. Nella parte centrale della via, tutti gli edifici furono distrutti per la costruzione, sul lato destro, degli edifici universitari, e, su quello sinistro, per l’ampliamento della strada e la costruzione di civili abitazioni. Con la costruzione dei nuovi grandi edifici universitari, via Mezzocannone è diventata il centro della vita universitaria e, più generalmente, studentesca del capoluogo Campano. Attorno all’università ruotano oggi anche tutte le attività della via, che appare percorsa da librerie, tipografie e case editrici storiche, copisterie, cartolerie, bar e locali caratteristici.
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